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Altri Piodesi illustri


Le notizie riportate in questa pagina sono state per lo più estratte dai volumi: "Guida ad un gita entro la Vallesesia", di Girolamo Lana, Ed. Merati, Novara, 1840, e dal "Dizionario degli artisti valsesiani", di Casimiro Debiaggi, Soc. Conservazione Opere d'Arte Monumenti Valsesia, Varallo, 1968.

Francesco Filippino
Poeta - compose, fra gli altri, alcuni versi sulla peste che imperversò in Italia nella prima metà del 1500.

Costanzo Gilardi
Nacque a Piode nel 1889 e morì a Torino nel 1964. Fondò a Parigi, e mantenne per quasi quarant'anni con il fratello Mosè, una rinomata scuola per la lavorazione artistica del ferro battuto.

Lanfranco Mignò (o Mignotti)
Matematico - compì i suoi studi a Pavia, dove rimase a lungo esercitando la professione di geometra. Nel 1620 produsse un testo su "L'ultima parte della geometria, nella quale s'insegna il vero modo di livellare l'acque e sue misure, liveller molini, gli argini del Po con sua proportionata forma e divisione".

Giovanni Maria Mignoto (o Mignotti)
Medico - studiò all'Università di Friburgo, dopo di che, per perfezionare la sua professione, si trasferì in vari Paesi esteri. Caduto prigioniero in Africa, dopo la sua liberazione passò in Spagna e in Francia prima di rientrare in Valsesia, a Varallo (inizio del XVI secolo), dove continuò la sua attività di medico. Attorno al 1555 pubblicò un testo "Mignotydea de peste", sulla peste che negli anni 1524-1534 aveva colpito quasi tutta l'Europa.

Giovanni Milocco

Un'altra immagine della parrocchiale di S. Stefano, a Piode
Pittore del XVIII secolo - sul quale esistono poche notizie.
In Valsesia rimangono alcune sue opere certe, fra cui la volta della chiesa parrocchiale di S. Giacomo a Campertogno (dipinta nel 1727-28) e
due medaglioni sulla volta del presbiterio in quella di Piode.
E' ritenuto uno dei maggiori affreschisti valsesiani del Settecento, col Borsetti, gli Orgiazzi, i Peracino e Michele Antonio Milocco, del quale probabilmente era parente.


Michele (o Giuseppe) Antonio Milocco
Pittore e decoratore (1690-1772)- figlio di un cuoco del principe Emanuele Filiberto di Carignano, allievo dell'Accademia di S. Luca a Roma e impegnato nelle decorazioni del castello di Rivoli nel 1720 (cfr.: "Borsetti e gli Orgiazzi, decorazione rococò in Valsesia", Valsesia Editrice, Borgosesia, 1983). A Torino, e più in generale in Piemonte, svolse per molti anni un'intensa attività pittorica, della quale rimane, fra l'altro, la volta del presbiterio in S. Francesco d'Assisi. Sue sono anche le opere che figurano in varie chiese di Asti, Fossano, Cuneo, Carrù e Carmagnola.